Il digitale è davvero sempre la scelta migliore per l’ambiente? In che modo impatta su clima, ambiente e società? E qual è la carbon print delle nostre attività online?
Lo spreco di dati è una minaccia alla sostenibilità ambientale e a quella sociale: i dati sono il petrolio del nostro tempo, il dominio delle Big Tech minaccia la privacy delle persone, spesso i diritti di chi lavora e anche la trasparenza del mercato.
Ne parliamo lunedì 4 dicembre alle 19:00 a Porto Burci con Maurizio Napolitano, tecnologo presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento e autore del contributo Open data, beni comuni all’interno del recente saggio Ecologia digitale. Per una tecnologia al servizio di persone, società e ambiente, edito da Altrəconomia. Un manifesto per promuovere un consumo critico della tecnologia, un web a basso impatto e per prevenire l’e-waste: per un mondo digitale aperto e rigenerativo.
Contrà dei Burci, 27 - Vicenza
Maurizio Napolitano è tecnologo presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento e attualmente è il responsabile del Digital Commons Lab (DCL). La sua attenzione principale è rivolta allo sviluppo di politiche, azioni e software relativi agli open data.
Contribuisce anche al mondo accademico insegnando Analisi Geospaziale nell’ambito del Master in Data Science dell’Università di Trento. In questo ruolo ha organizzato e tenuto numerosi corsi per giornalisti, accademici, amministratori pubblici e innovatori, coprendo una vasta gamma di argomenti socio-tecnici, tra cui l’analisi dei dati, la visualizzazione dei dati, l’analisi geospaziale, gli open data e la comunicazione efficace.
Ha avuto il privilegio di parlare a diversi eventi di divulgazione scientifica, tra cui Repubblica-Next, World Wide Rome-Open Science, TEDxTrento, TEDxSiena, TEDxPotenza e City Vision.
Nel tempo libero, è appassionato di civic hacking, in particolare della creazione di mappe di città intelligenti. Questa intersezione tra tecnologia, dati e impegno della comunità è alla base dell’entusiasmo per il suo lavoro.
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